In un 2022 appena iniziato, sono convinto si possa guardare ai private market con ottimismo rinnovato e volontà di fare sempre meglio. Con questo spirito, vorrei portare tre spunti non convenzionali, a modo mio, per spronare ulteriori sviluppi di maturità e consapevolezza per l’investimento nell’asset class, e a cascata, nell’economia reale.

1 – Incentivi

Auspico che gli incentivi fiscali siano un volano di marketing per l’investimento nei private market. Al contempo, spingo per evitare che con gli inventivi fiscali si ingenerino i meccanismi di moral hazard che hanno portato, purtroppo e sfortunatamente, all’implosione del mercato dei fondi di real estate italiani.

Per evitare che la storia si ripeta o “faccia rime”, mi spiego meglio. L’incentivo fiscale deve e può creare una più ampia comfort zone dove l’investitore può accedere a una nuova categoria di investimento, più rischiosa e meno liquida di quelle in cui tradizionalmente investe. In questo senso, l’incentivo fiscale contribuisce a creare una crescita potenzialmente accelerata per gli asset under management del settore.

È importante che, con la conseguente maggiore disponibilità di denaro a disposizione dei gestori – commitment e, con l’investimento, asset under management – si mantenga la disciplina di investimento nei fondi, la selettività dell’investimento. È dunque importante che non si abbassi l’asticella “morale”, ammettendo investimenti che, da un lato, fanno ruotare il capitale (ovvero utilizzano il commitment), generano commissioni e portano a lanciare nuovi fondi, ma dall’altro non generano rendimenti adeguati. Tutto ciò nell’assunto che basti lo sconto fiscale a compensare l’investitore finale.

Con una corsa al ribasso qualitativo della selezione dell’investimento per ruotare il capitale e sfruttare gli incentivi fiscali si rischia di fare terra bruciata intorno a una asset class vitale per l’economia italiana, volano di finanziamento per le imprese e di redditività per risparmi e pensioni. Questo peccato mortale ha già tarpato le potenzialità di sviluppo dei fondi di real estate che potevano essere un altro importantissimo strumento a disposizione degli investitori.

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